Trasmissione scritta e verbale: Il Linguaggio

La lingua Italiana


Personaggio letterario storico : Dante Aligheri


Affinchè un concetto,un'idea,un pensiero possa essere trasmesso da una persona ad un'altra,si ha bisogno di comunicare nella stessa lingua e con una grande varietà di termini. Dante, con la Divina Commedia, ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo di una lingua italiana unica e condivisa dai popoli che abitano la penisola italica.
Ho scelto in particolare questo passaggio per evidenziare un ulteriore aspetto: Dante alla visione di Dio, non è in grado di trasmettere a parole quel che vede e prova.
In questo post vi è un paradosso!

Tratto dal Canto_XXXIII del Paradiso della Divina Commedia :




ché la mia vista, venendo sincera,
e più e più intrava per lo raggio
de l’alta luce che da sé è vera
Da quinci innanzi il mio veder fu maggio
che ’l parlar mostra, ch’a tal vista cede,
e cede la memoria a tanto oltraggio.
Qual è colüi che sognando vede,
che dopo ’l sogno la passione impressa
rimane, e l’altro a la mente non riede,
cotal son io, ché quasi tutta cessa
mia visïone, e ancor mi distilla
nel core il dolce che nacque da essa.
Così la neve al sol si disigilla;
così al vento ne le foglie levi
si perdea la sentenza di Sibilla.
O somma luce che tanto ti levi
da’ concetti mortali, a la mia menteripresta
un poco di quel che parevi,
e fa la lingua mia tanto possente,
ch’una favilla sol de la tua gloria
possa lasciare a la futura gente;
ché, per tornare alquanto a mia memoria
e per sonare un poco in questi versi,
più si conceperà di tua vittoria.
Io credo, per l’acume ch’io soffersi
del vivo raggio, ch’i’ sarei smarrito,
se li occhi miei da lui fossero aversi.
E’ mi ricorda ch’io fui più ardito
per questo a sostener, tanto ch’i’ giunsi
l’aspetto mio col valore infinito.
Oh abbondante grazia ond’ io presunsi
ficcar lo viso per la luce etterna,
tanto che la veduta vi consunsi!


Accademia della crusca-Il primo vocabolario


Sempre intorno al 1590 l’attività dell’Accademia iniziò ad essere concentrata nella preparazione del Vocabolario: i primi autori ad essere spogliati furono Dante nella Divina Commedia, Boccaccio nel Decameron, e Petrarca nel Canzoniere e i criteri di scelta degli autori citati vennero stabiliti coerentemente al fine che i vocabolaristi si proponevano: mostrare e conservare la bellezza del fiorentino trecentesco.







Trasmissibilità di informazioni nel XIV sec:

 

PERSONAGGIO STORICO: Marco Polo

 

Da " Il Milione " :



        - Della nobile città di Toris.

Toris è una grande cittade ch’è in una provincia ch’è
chiamata Irac, nella quale è ancora piú cittadi e piú ca-
stella. Ma contarò di Toris, perch’è la migliore città de la
provincia.
Gli uomini di Tor(i)s vivoro di mercatantia e d’arti,
cioè di lavorare drappi a seta e a oro. E è in luogo sí
buono, che d’India, di Baudac e di Mosul e di Cremo vi
vengono li mercatanti, e di molti altri luoghi. Li merca-
tanti latini vanno quivi per le mercatantie strane che ve-
gnono da lunga parte e molto vi guadagnano; quivi si
truova molte priete preziose. Gli uomini sono di piccolo
afare, e àvi di molte fatte genti. E quivi àe armini, nesta-
rini, iacopetti, giorgiani, i persiani, e di quelli v’à ch’ao-
rano Malcometto, cioè lo popolo de la terra, che si chia-
mano taurizins. Atorno a la città è belli giardini e
dilettevoli di tutte f(r)utte. Li saracini di Toris sono mol-
ti malvagi e disleali.

 

 

 

http://www.letteraturaitaliana.net/pdf/Volume_1/t24.pdf 

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